Chiesa di Santa Maria ab Extra

Santa Maria ab Extra-Petogna

Santa Maria ab Extra, denominata Santa Maria di Picenze Extra Moenia (fuori le mura, per differenziarla da Santa Maria di Picenze Intra Moenia a L’Aquila), si trova al centro di uno spianamento appositamente realizzato, isolandola dall’abitato di Petogna. Fu fatta edificare nelle forme attuali dalla famiglia spagnola di Aragona dei marchesi Ximenes nel XVII secolo.

Santa Maria ab Extra-Petogna-facciata

La facciata è suddivisa in tre campi da paraste in conci di pietra squadrata. Il basamento è in pietra. Il portale di ingresso è centrale e anch’esso in pietra; la porzione di muratura al disopra del portale di ingresso è stata ricostruita con una cornice in pietra di forma ellissoide. Al centro una formella databile al XV secolo con Cristo crocifisso, inquadrato da colonnine sormontate da due leoni ed un timpano con l’apice una pigna. L’interno del timpano un calice con l’ostia.

Santa Maria ab Extra-Petogna-formella Cristo crocifisso
Particolare della formella di Cristo Crocifisso

Nella parte superiore un ampio finestrone in pietra con trabeazione e conchiglia centrale.

La facciata si conclude con una cornice orizzontale sormontata da coppi al posto della trabeazione, probabilmente crollata in seguito all’evento sismico del 1762 che distrusse la vicina Poggio Picenze.

La chiesa è a croce latina diviso in tre navate, separate da pilastri con base rettangolare, uniti da archi a tutto sesto. L’area del presbiterio è rialzata di un gradino e presenta una balaustra di separazione in pietra; le navate laterali sono fiancheggiate da cappelle con altari in pietra decorati a rilievo. Le volte delle navate laterali sono a vela separate da archi, mentre la volta della navata centrale è a botte con lunette e cupola in corrispondenza del transetto.

L’interno è decorato con stucchi sia sulla cupola che sulle volte; le lesene presentano capitelli anch’essi in stucco. All’interno delle cappelle sono presenti altari con dipinti partendo dal primo altare a sinistra Madonna Immacolata e Santi del XVIII secolo. Nel terzo altare Madonna con Bambino e angeli tra San Giacomo minore e Santo del XVII scolo. Nel quarto altare Madonna del Rosario tra Sant’Emidio e San Vincenzo Ferreri del XVII secolo. Sulla parete sinistra del presbiterio San Vincenzo Ferreri del XVIII secolo. L’altare maggiore Crocifissione con Angeli del XVII secolo. Nella parete destra destra del presbiterio Madonna con San Nicola di Bari e Sant’Elena del XVII secolo. Nell’altare della cappella a destra Madonna con Bambino, L’Arcangelo Raffaele Tobiolo e Anime del Purgatorio del XVII secolo. Nella parete destra Sant’Emidio del XVIII secolo. Nell’altare successivo Madonna Addolorata con Cristo del XVIII secolo. Nell’altare successivo Gesù nell’orto di Gethsemani del XVIII secolo. Nell’ultimo altare a destra San Michele Arcangelo e Santi del XVIII secolo e Educazione di Maria Vergine del XVII secolo.

Nella controfacciata, parete destra Madonna con Bambino e Angeli reggicorona tra San Carlo Borromeo e San Francesco.

Lungo le pareti della navata centrale si trovano quattordici dipinti raffiguranti le Stazioni della Via Crucis databili al XVIII secolo.

Santa Maria ab Extra-Petogna-cantoria
Cantoria

Sulla controfacciata è collocato il palco di cantoria e l’organo in legno dipinto con decori e cornici in foglia oro, di epoca settecentesca.

In corrispondenza del transetto in nicchie simmetriche ci sono due pulpiti con confessionale sottostante in legno di epoca settecentesca.

Il pavimento della navata centrale è in pietra bianca squadrata, disposta a filari orizzontali fino al presbiterio dove invece le pietre sono disposte in diagonale, nelle navate laterali il pavimento è in piastrelle di cotto disposte in diagonale e alternate da fasce in pietra.

Le coperture sono a falde inclinate con coppi e controcoppi, compreso il tamburo ottagonale. La lanterna ha una copertura a cupola.

Santa Maria ab Extra-Petogna-altare

A seguito della riforma liturgica del 1963 è stato collocato un altare con mensa in pietra bianca sostenuta da una base unica centrale con fregi a rilievo e al centro il simbolo dell’ostia consacrata.

E presento un ambone composto da una colonna ritorta con base quadrata in pietra bianca (1975-1985).

Il sisma del 2009 ha provocato molte lesioni e dissesti strutturali, la chiesa è stata dichiara inagibile.

Madonna in trono con il Bambino

Nel Museo Nazionale d’Abruzzo prima del sisma del 2009 era custodita una scultura di legno intagliato e dipinto in policromia della Madonna in trono con il Bambino databile alla fine del XIII secolo, proveniente da Santa Maria ab Extra. Attualmente la scultura lignea è collocata al Museo d’arte sacra della Marsica – Castello Piccolomini di Celano (AQ).

La Madonna siede su un basso trono in posizione frontale, tipico schema del XIII influenzato da modelli francesi. Sul capo ha un velo bianco, coperto dal manto dorato con risvolti azzurri che, aperto sulla veste rossa dai bordi dorati, le scende sulle ginocchia con pieghe poco profonde. Il Bambino benedicente è raffigurato in piedi sul ginocchio sinistro della Vergine con veste azzurra e manto dorato.