Chiesa di San Martino Vescovo

Chiesa di San Martino, Picenze

A Piazza Indipendenza nella frazione di San Martino si trova la chiesa parrocchiale dedicata al Santo Martino di Tours (316-397).

Le prime citazioni scritte risalgono al 1622. Da una lapide posta sulla controfacciata si evince che la chiesa fu distrutta dal terremoto del 2 febbraio 1702 che interessò L’Aquila ed i dintorni. Fu ricostruita nel 1705 grazie all’opera del cittadino Giuseppe Fattore.

L’edificio è a pianta rettangolare, a navata unica (7.1×20 m) è divisa in quattro campate, due di dimensioni minori alternate e due di dimensioni maggiori, affiancate da cappelle laterali voltate. L’ambiente interno è scandito dalle paraste culminanti da un capitello corinzio con foglie d’oro, sulle quali si imposta la cornice modanata che lo contorna. Le cappelle laterali hanno tutte altari di fattura barocca, con tele e statue.

La prima cappella a sinistra ha un dipinto di altrare di San Giovanni Battista con Santo Evangelista, in alto nel timpano una tela di Sant’Antonio Abate. La seconda Cappella ha un dipinto di altare con San Martino e storie della sua vita. E’ presente una statua del Santo.

La zona presbiteriale risulta rialzata di un gradino rispetto all’intero impianto, nella parete sinistra ua tela raffigurante Sant’Emidio protettore dei terremoti, nella parete destra una tela raffigurante San Vincenzo Ferreri datato 1809, attribuito all’artista sulmonese Vincenzo Conti (1775-1825).

L’altare maggiore è costituito di due piedi ed una mensa in marmo bianco. La decorazione color oro dei piedi, riprende quella del leggio. Ha come dipinto di altare l’Ultima cena.

La cappella a destra ha un dipinto di altrare della Madonna con Bambino con San Gregorio Magno e Anime purganti. Sotto la tela vi è una targa posta dai cittadini a celebrazione dell’anno Mariano del 1954. La cappella seguente ha come dipinto di altare una Pietà in alto nel timpano un dipinto della Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Rosa da Lima.

Nella controffaciata è presente la fonte battesimale a tabernacolo in muratura con timpano spezzato nel centro una formella raffigurante il Battesimo di Cristo sorretta da due angioletti.

Sempre in controffacciata vi è un dipinto raffigurante Sant’Emidio, protettore dei terremoti.

La pavimentazione è realizzata mediante la giustapposizione di lastre romboidali in cotto e guida centrale in pietra bianca che prosegue in direzione trasversale, oltre che longitudinale, in corrispondenza di due cantorie.

Il soffitto è a cassettone ligneo finemente dipinto.

Chiesa di San Martino di Picenze, soffitto

La facciata della chiesa dalle forme barocche presenta una copertura a capanna, dei salienti e delle paraste in pietra squadrate che si erigono a partire da un basamento, anch’esso in pietra. Essa è rivestita con un intonaco che riproduce laterizi. Anche le pareti laterali della chiesa risultano intonacate; tuttavia, dove l’intonaco e caduto, è possibile notare muratura in pietra di piccole dimensioni e tessitura irregolare. Al centro della facciata vi è un portale barocco in pietra modanata con arco spezzato e finestra ogivale, cui si accede mediante una scalinata di accesso in pietra. Nella parte superiore è presente una apertura rettangolare sul timpano (crollato a seguito del sisma 2009) ed una balconata in ferro, probabilmente posteriori rispetto all’intera facciata. Sul portale è riportata la data 1799 che probabilmente si riferisce alla fine della costruzione della chiesa.

Il campanile posto sul lato posteriore sinistro è a base rettangolare e ha la sommità poligonale, realizzato in pietra squadrata, con blocchi di grandi dimensioni con tessitura orizzontale.

Sul lato destro della chiesa si trovano una cappella, con accesso sulla stessa piazza ed alcuni ambienti retrostanti adibiti a sacrestia.


19 settembre 2004 ci fu una cerimonia per la conclusioni dei lavori di restauro che durarono 5 anni.

Molti abitanti di Picenze hanno avuto un ruolo importante nel sostegno economico ai lavori. In paese si era costituito un comitato presieduto dal parroco con l’appoggio del Comune di Barisciano e di una serie di Istituzioni (Regione, Provincia, Cei, Sovrintendenza).

Ha subito molti danni per il sisma 2009, ed è inagibile.